Alto Adige: ancora polemiche relazionate alle lingue e alla scuola

Wimmer S., Almada A.A., (2019), Hija, Madrid Cuento de Luz
La fotografia ritrae l'albo illustrato di Wimmer S., Almada A.A., (2019), Hija, Madrid: Cuento de Luz



Eccolo qui, ancora una volta su un periodico regionale un articolo che dà voce a chi proprio non vuole accettare che l’Alto Adige, dove vivo attualmente, è  una regione plurilingue: Ramoser afferma «Troppi bambini italiani nelle materne tedesche». Qui puoi leggere l’articolo.

Nuovamente la ricchezza linguistica ci viene venduta come ostacolo, difficoltà da aggirare ed evitare: la soluzione? Una scuola ghetto, dove solo una lingua è permessa.

Probabilmente ci si dovrebbe rendere conto che la presenza di lingue altre e una società plurilingue non è esclusiva dell’Alto Adige, la mia esperienza personale e professionale, ma anche semplicemente osservando e ascoltando, mi hanno guidato verso una chiara consapevolezza: il plurilinguismo è la norma.

Le difficoltà narrate da Ramoser degli insegnanti è sicuramente reale, ma la soluzione non è fuggire dalla realtà, è affrontarla e provvedere a una formazione e aggiornamenti destinati al corpo docente.

Gli articoli provocatori non servono a molto, più utile è proporre un'offerta formativa costante, che sono sicura sarebbe accolta con entusiasmo. Alcune azioni, troppo poche, sono state messe in atto, ma sono realtà isolate e insufficienti.

Quindi eccomi qui con un elenco di risorse, la maggioranza gratuite, che possiamo usare per abbracciare la realtà sociale e linguistica, non negarla e trarne beneficio, apprezzandone la ricchezza, dando una spinta in più a chi in futuro vorrà iscriversi all’Università (trilingue) presente sul territorio, perché non preparare i discenti sin dalla scuola dell’infanzia? Perché non incoraggiare ogni successo raggiunto? Perché continuare a porre dei paletti? Non siete stanchi di questo gioco politico che va a sfavore dei cittadini?

In questi anni ho avuto modo di affiancare e partecipare attivamente a progetti come PEaCH for bilingual children e al progetto della Dr. Karin Martin- The Multlingual Garden : Intervista all'esperto/a di bilinguismo/multilinguismo e ho ben chiaro che rinnegare una scuola plurilingue non è salvaguardare la propria cultura o lingua, ma è negare una possibilità ai bambini, è chiudersi agli altri patrimoni linguistici, è negare una realtà sociale che esiste e che è già presente ed è negarsi la possibilità di diffondere la bellezza della propria identità culturale e linguistica.

Una possibile soluzione a mio avviso è: la formazione, formazione ai genitori, agli insegnanti, ai politici che si occupano di scuola; ampliare i fondi e aiutare gli insegnanti in questo percorso affiancandoli con ulteriori specialisti ,dare un sostegno concreto alle famiglie e ai bambini.

A questo proposito e sui vantaggi di una scuola plurilingue lascio la parola a dei veri esperti del tema e vi invito a visionare e scaricare queste preziose risorse:

  • Guida pratica per educatori a sostegno di bambini multilingue: Disponibile QUI in diverse lingue, scritta da esperti per il progetto PEaCH for bilingual children, 
  • Guida pratica per genitori:  Disponibile QUI in diverse lingue,scritta da esperti per il progetto PEaCH for bilingual children,
  • Scopri il progetto Bilingualism Matters e il loro lavoro: QUI
  • Scopri il progetto Mother Tongues: QUI

Dal progetto Intervista all’esperto/a di bilinguismo/multilinguismo (se non sai di cosa sto parlando leggi QUI):


per citarne solo alcune, ti consiglio di guardare tutte le interviste (QUI)

Ti raccomando di leggere attentamente e scaricare, ove possibile la bibliografia, proposta sotto ciascuna intervista.

  • Sprachliche Bildung im Kindergarten: Faltblätter für Familien
"Mio figlio e la sua lingua (o le sue lingue) - Educazione linguistica in famiglia"/ "Mein Kind und seine Sprache(n) - Sprachliche Bildung in der Familie Sprachliche Bildung | Kindergarten | Autonome Provinz Bozen - Südtirol : Download QUI

  • Progetto SMS di Eurac  scopri di più QUI,
  • Progetto NEW ABC dai un'occhiata QUI.

Conosci il Centro Riesco del comune di Bologna?: propone materiali e formazioni molto interessanti.

Alcuni esempi di scuole bilingui/plurilingui:

In inglese:

Corsi online:

IL CERVELLO BILINGUE
:  Formazione a cura delle professoresse Maria Garraffa, Antonella Sorace e Maria Vender per Corocci Editore. L'offerta formativa è a pagamento, costo 34 euro, maggiori dettagli QUI  .

Il Bilinguismo in Contesti Monolingue: MOOC per Dirigenza e Staff. (3ed. 2024) – Disponibile anche in lingua spagnola e altre lingue, in partenza a Marzo, più dettagli li trovi QUI 
Nella medesima piattaforma disponibili altri corsi riguardanti il bilinguismo creati per il progetto BIMO i corsi sono promossi e disponibili sulla piattaforma di UNED  (Universidad Nacional de Educación a Distancia).

Ascolta questo interessante podcast: Le maestre di via Paravia, la scuola elementare senza italiani (lo so il titolo è un po’ infelice, ma il podcast vale la pena ascoltarlo ) lo trovi QUI .

Da leggere, molto utile per personale educante, ma di grande utilità per tutti gli interessati:
Carbonara, V., Scibetta, A. (2021), Unu, dy, sān- Proposte operative per la didattica plurilingue nella scuola del primo ciclo,Bologna: La Linea.

Questa è solo una piccola parte delle risorse che puoi utilizzare. 
Spero ti siano utili.

Promemoria:
Ti ricordo che, se sei interessato/a a creare una biblioteca multilingue o vuoi conoscere le case editrici che pubblicando in lingue diverse sono disponibile per consulenze, se, invece, vuoi sostenere il mio progetto di fomento alla lettura centrato sull’educazione visuale come mezzo di condivisione e integrazione sentiti libero/a di scrivermi.

Un caro saluto,

Jessica Paolillo



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